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Il dittico di Jan Provost
In un nuovo allestimento che ne esalta la preziosità esecutiva, all’interno di una vetrina climatizzata si trovano le due tavolette raffiguranti la Madonna della fontana e il celebre Bicchiere di fiori (olio su tavola, cm 27 x 18), che in origine ne costituiva il raffinato rovescio, entrambe opere del pittore fiammingo Jan Provost (1462-1529), uno dei più significativi rappresentanti della Scuola di Bruges all’inizio del XVI. Artista eclettico, Provost sa attingere con disinvoltura sia alla grande tradizione della pittura fiamminga del Quattrocento (van Eyck, van der Weyden) sia agli sviluppi proposti dai suoi più illustri contemporanei (Metsys, van Cleve, Patinir, Memling e David).
Nel 1735 doveva essere già stata compiuta la rischiosa operazione di divisione della tavola originaria e pertanto i dipinti continuarono per lungo tempo ad essere ritenuti due opere autonome. Con la tavoletta raffigurante La Madonna, databile al 1510 circa, il pittore ci offre una sofisticata interpretazione dell’iconografia della Vergine, rifacendosi ad un celebre prototipo del grande caposcuola Jan van Eyck, la Madonna della fontana, riletta alla luce delle esperienze più “moderne” di maestri come Gerard David e Hans Memling. La Vergine col Bambino è raffigurata al di sotto d’un sontuoso baldacchino sostenuto dagli angeli e all’interno di un giardino fiorito, entro il quale troneggia una fontana. Il simbolismo della scena è evidente e si rifà agli attributi della sposa nel Cantico dei cantici.
Il vaso di fiori non fa che rafforzare questa sottile simbologia: la rosa bianca, senza spine, evoca la castità e la purezza della Vergine, così come il trasparente bicchiere di cristallo; il garofano rosso, simbolo d’amore, è anche allusione alla futura Passione di Cristo; la margherita, fiore che si schiude a primavera, richiama d’altra parte la Resurrezione.
Il dipinto è anche uno straordinario pezzo di bravura pittorico, una delle primissime “nature morte” autonome dell’arte occidentale: basti osservare la raffinatezza della gamma cromatica e lo stupefacente effetto di trasparenza dell’acqua entro il bicchiere e dell’ombra portata del garofano sul fondo della nicchia.