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La Rocca (Castello Pallavicino-Casali)
La Rocca è uno dei più imponenti edifici di difesa presenti nel piacentino. Si deve la sua struttura attuale a Rolando il Magnifico, della famiglia Pallavicino, che agli inizi del 1400, poco dopo l'acquisizione del feudo di Monticelli, lo volle possente e maestoso nelle forme, adatto a diventare un presidio militare. Alla sua morte la fabbrica, rimasta incompiuta, venne portata a termine dal figlio Carlo, vescovo di Lodi, che la destinò a sua residenza estiva. Nella seconda metà del 1500, con l'estinzione del casato Pallavicino, il feudo passò alla nobile famiglia piacentina dei marchesi Casali, che rimasero signori del luogo fino al tramonto definitivo del sistema feudale. I marchesi Casali abitarono nella Rocca di Monticelli fino al 1957 quando lo storico edificio fu acquistato dalla Chiesa parrocchiale di San Lorenzo.
Il monumento è uno dei più grandi oggi presenti nella bassa padana, interamente costruito in mattoni cotti. La pianta ricalca lo schema classico dei castelli di pianura: struttura a pianta quadrangolare, con quattro torrioni e un mastio sopra il portone d’ingresso, un tempo dotato di ponte levatoio
Il cortile interno è rettangolare, circondato da un elegante porticato con arcate a tutto sesto, di cui attualmente rimane un solo lato (gli altri portici sono stati chiusi).
Rilevanti risultano il portone interno, i camminamenti di ronda, gli appartamenti nobili ed infine le cantine che oggi ospitano l’Acquario e il Museo Etnografico del Po, con testimonianze archeologiche, storiche e culturali della vita millenaria sulla vita del grande fiume.
La Cappellina di Corte
Alla fine degli anni Settanta del XX secolo, quando l’intero complesso della rocca fu acquistato dal parroco e venne effettuata una ricognizione, fu scoperto che un piccolo vano, adibito a cucina con fornello, acquaio e mensole varie, lasciava intravedere affreschi. Si trattava della Cappella di Corte, nella quale era solito celebrare lo stesso Vescovo Pallavicino quando soggiornava a Monticelli. Sulla attribuzione degli affreschi, non ancora definita, la maggior parte degli storici dell’arte propende per Bonifacio Bembo coadiuvato dal fratello Benedetto. Il programma iconografico, uno dei cicli più importanti della pittura lombarda del XV secolo, presenta Episodi della vita di San Bassiano, il vescovo predecessore di Carlo a Lodi, Storie della Passione di Cristo, rappresentazioni devozionali della Madonna, di Santi e, sulla volta, i quattro Evangelisti con i Padri della Chiesa. Vi è raffigurato lo stesso Carlo Pallavicino, committente di tutta la decorazione affrescata.