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Al piano rialzato si trova anche la collezione di ceramiche, proveniente in parte da raccolte private e in parte da ritrovamenti durante lavori di scavo. Il nucleo più pregevole della raccolta, che comprende vari pezzi databili tra il XVI e il XVIII secolo, proviene dalla donazione Agnelli e Anguissola. Tra le ceramiche si possono ammirare una lampada traforata, ad uso liturgico del XVIII secolo, che rappresenta la tipologia dei bianchi di Faenza del XVII secolo, e una zuppiera ovale del XVIII secolo modellata a cartigli e volute con decorazioni floreali policrome e grosso pomolo a pera. A tale sezione appartengono anche alcuni sofisticati esemplari di porcellane orientali dalle tonalità cangianti (rosa, verdi, blu), in larga parte assegnabili al XVIII secolo.
All'interno dello stesso arco temporale (XVI-XVIII sec.) si colloca anche la raccolta di vetri, quasi totalmente proveniente dalla raccolta di Pietro Agnelli, tra cui spiccano per l'eccezionale bellezza un bicchiere dell'inizio del XVII secolo in vetro azzurro e bordatura in vetro lattimo, montato su stelo modellato con torsione a spirale, una bottiglia di vetro opalino "girasol" della fine del XVII secolo, di forma sferica con lungo collo e corpo centrale a nodo buccellato, una rara bacinella di vetro a reticello e una raffinata alzata di vetro a penne.