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Il Museo dell’Abbazia si trova nei locali dell’antico dormitorio comune dei monaci, un unico salone secondo la regola cistercense. Il dormitorio era collegato alla chiesa tramite uno scalone e sulle pareti si aprivano strette monofore, ancora oggi visibili. Il museo si prefigge di fornire gli strumenti per comprendere, attraverso un chiaro e approfondito apparato didattico di pannelli illustrativi, la storia dell’abbazia. Dopo avere tracciato le vicende legate alla fondazione di Chiaravalle della Colomba e ricordato il patrocinio di Oberto Pallavicino nelle fasi iniziali della sua storia, particolare attenzione è rivolta a spiegare il funzionamento del sistema produttivo del monastero, basato su un’economia di tipo agricolo. Il lavoro, infatti, era per San Bernardo una parte importante della vita del monaco non secondo alla preghiera e allo studio. In questo principio risiede la forza dell’ordine cistercense e ne determinò la rapida diffusione in tutta Europa. Il percorso si sofferma, poi, su chi fossero i conversi, quali forme di manodopera salariata venisse utilizzata dal monastero, si individuano gli edifici di origine medievale, ancora oggi esistenti nel borgo che sorge nei pressi dell’abbazia, e anticamente funzionali all’amministrazione della vita monastica, come ad esempio il Palazzo della Commenda. Ampio spazio è poi dedicato ad illustrare la funzione delle “grange”, ovvero le fattorie o unità produttive che il monastero aveva stanziato sui propri possedimenti. L’analisi delle strutture economiche è sempre accompagnata dalla ricostruzione dei vari aspetti della vita quotidiana, in modo da integrare la spiegazione con l’indicazione dell’antica funzione degli ambienti che il visitatore può vedere all’interno dell’abbazia. Allo stesso modo si introduce anche una breve trattazione dell’architettura cistercense, corredata da materiale iconografico.