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Il Parco Fluviale Regionale dello Stirone nasce in seguito alla legge Regionale n.11 del
1988, dopo una lunga opera di sensibilizzazione svolta presso le amministrazioni da parte di alcune associazioni (Famiglia Fidentina, Gruppo Paleontofili Fidentini) che ha portato all’istituzione di un consorzio tra gli enti interessanti.
Essendo un Parco Fluviale il suo obiettivo principale è legato alla tutela del corso d’acqua e del circostante ecosistema ripariale; tuttavia, sono presenti anche elementi di notevole importanza scientifica (reperti fossiliferi delle ere Terziaria e Quaternaria) e una serie di attività culturali volte ad ampliare e completare la conoscenza di quest'area e delle sue potenzialità didattico-ambientali.
Ha un’estensione di poco superiore a 2000 ettari e si sviluppa ai lati del torrente con un’ampiezza media di circa 3 Km, dalla località la Villa, a monte, fino al ponte sulla via Emilia a Fidenza.
Il territorio compreso nel suo perimetro assume tre aspetti morfologici fondamentali: il paesaggio fluviale con le fasce boscate ripariali che affiancano il corso d’acqua, il paesaggio agrario, sempre più diffuso man mano che ci si allontana dal torrente, il paesaggio delle prime colline appenniniche.
Il Centro Visite e il Museo Naturalistico
Il Centro Visite del Parco è stato inaugurato il 3 ottobre 1998 grazie ai finanziamenti
della Regione Emilia-Romagna, degli enti consorziati e a risorse del Consorzio
del Parco.
Grazie alla sua posizione centrale risulta essere tappa fondamentale per attingere
materiale informativo (è possibile trovare materiale divulgativo e scientifico) e
un buon punto di partenza per escursioni.
Al suo interno ospita alcuni diorami, ovvero ricostruzioni ambientali del torrente con
piante e animali caratteristici, acquari, vetrine concernenti aspetti paleontologici e
faunistici, un’aula didattica attrezzata per proiezioni.
Il Centro Recupero Animali Selvatici “Le Civette”
Il Parco dello Stirone gestisce un C.R.A.S. (Centro Recupero Animali Selvatici), ossia un ospedale per la fauna, destinato alla cura e alla riabilitazione degli uccelli selvatici in difficoltà e in particolare dei rapaci diurni e notturni, come gheppi, poiane, sparvieri, civette, barbagianni, gufi e allocchi, sia adulti che nidiacei.
La sede del CRAS è presso l’area “Millepioppi”, nei pressi di San Nicomede (Salsomaggiore Terme), dove è possibile consegnare gli uccelli feriti o in difficoltà, telefonando preventivamente per accordi con il personale del Centro ai numeri 0524/588683 o 339/6302762.
Nella stessa sede, inaugurata a maggio del 2011, è presente un’area didattica, intitolata a Renata Fonte, uccisa dalla mafia nel 1984 per essersi opposta alla lottizzazione di un parco naturale a Nardò (LE), visitabile dal pubblico il sabato e la domenica pomeriggio da aprile a settembre (agosto escluso) e su appuntamento negli altri mesi dell’anno. L’area ospita voliere con uccelli rapaci non recuperabili, ossia animali che non è stato possibile rilasciare in natura per diversi motivi, e viene utilizzata anche per attività didattiche con le scuole.