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Villa Verdi di Sant’Agata di Villanova Sull’Arda, situata all’interno di un ampio parco “all’inglese”, attualmente è in parte adibita a residenza dei componenti della famiglia Carrara Verdi, eredi del Maestro, ed in parte è adibita a museo Verdiano aperto al pubblico.
Un Museo unico nel suo genere perché permette di indagare non solo nella grandezza artistica del compositore, ma anche di capire la sua quotidianità, le sue passioni personali, i suoi affetti e i suoi interessi, anche quelli non strettamente legati al mondo musicale.
L’ala della Villa aperta al pubblico, tutta interamente al piano terreno, è quella realmente abitata dai coniugi Verdi e comprende il salotto rosso, visibile solo dall’esterno in quanto le condizioni manutentive dei mobili non permettono il contatto diretto con i visitatori; la camera da letto di Giuseppina Strepponi con il relativo spogliatoio; la camera da letto-studio in cui il Maestro componeva; lo studiolo - ufficio in cui amministrava le sue proprietà; la camera in cui sono stati collocati, dopo la Sua morte, i mobili della stanza dell’Hotel ed de Milan nella quale è deceduto. Proseguendo, con accesso dall’esterno è possibile soffermarsi nella cappella privata, nelle cantine con gli arredi originali e nella rimessa dove sono esposte le 5 carrozze utilizzate dal Maestro.
Tutte le stanze sono riccamente arredate avendo la famiglia scelto di mantenere gli ambienti come li ha lasciati il Maestro alla sua scomparsa, anzi aggiungendo, per la soddisfazione dei visitatori, opere d’arte e ricordi che il Maestro conservava in altre stanze della casa.
Giuseppe Verdi ha acquistato l’immobile nel maggio del 1848 e, seguendone personalmente la progettazione, lo ha ristrutturato per adattarlo alle sue esigenze. In quella che è diventata una grande Villa, e dimora preferita, il Maestro ha passato la maggior parte del tempo, quella dove ha concepito e composto le opere della maturità, quella dove ha potuto esercitare la sua grande passione per l’agricoltura e l’allevamento del bestiame.
Nella sua casa il Maestro riceveva con notevole parsimonia gli amici più cari, amministrava le sue proprietà, guidava i suoi fattori e soprattutto scriveva musica. Splendida musica come Trovatore, Traviata, La Forza del Destino, Don Carlos, Aida fino all’ultimo capolavoro, Falstaff.
Infine, percorribili in buona parte dal visitatore, i sei ettari di parco, ricchi di piante importate appositamente da paesi lontani: la suggestione che si prova passeggiando sotto le alte volte degli alberi è ulteriormente arricchita dalla presenza di un piccolo lago e dagli inserti architettonici romantici. Sempre nel parco il Maestro aveva realizzato una ghiacciaia dove faceva depositare il ghiaccio che si formava nel laghetto durante i mesi invernali: la riserva di freddo durava per tutta l’estate.
Villa Verdi è effettivamente il palcoscenico della vita privata del Maestro, e, se dovesse un giorno tornare, la troverebbe nello stesso modo in cui l’ha lasciata. Rappresenta davvero il luogo che maggiormente rende l’idea della grandezza artistica del genio musicale italiano, ma che allo stesso tempo mette in luce l’ Uomo Verdi, nella sua vita quotidiana e nelle sue passioni più autentiche.