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Castel San Giovanni è il terzo comune della provincia di Piacenza. La sua storia è relativamente giovane, infatti risale al 1290 la costruzione del Castrum Sancti Johannis ad opera del Comune di Piacenza, allora guidato da Alberto Scoto. La funzione, indicata dal nome stesso, doveva essere prevalentemente difensiva: da quella parte, infatti, il territorio piacentino aveva dovuto affrontare diverse invasioni da parte dei Pavesi. In realtà il Castrum fu fondato nei pressi di Olubra, antico insediamento dalle origini avvolte nel mistero ma probabilmente romane, dove esisteva una pieve dedicata a San Giovanni Battista. Sulla base di un documento risalente al 954 si ritiene che intorno all’anno mille sorgessero ad Olubra, oltre alla pieve, anche un castello (chiamato Milonus) e unospedale per i pellegrini che percorrevano la via Romea diretti verso Santiago di Compostela (Spagna).
La paziente opera di ricerca delle tracce di storia locale proseguita negli anni dal Prof. Fiorello Bottarelli ha consentito di salvare dalla dispersione, dalla distruzione e dall’oblio preziose testimonianze della passata civiltà contadina, come anche interessanti reperti archeologici (soprattutto frammenti di manufatti di epoca romana e medievale) e resti fossili di grandi animali erbivori, alcuni completamente estinti, altri scomparsi dalle nostre zone oltre diecimila anni fa, quali ossa pietrificate di rinoceronte, orso, cervo, elefante, mammuth nonché fossili vegetali e marini. Di particolare interesse la serie completa delle antiche misure piacentine per i solidi, abolite con l’introduzione del sistema metrico decimale ai tempi di Napoleone, ma rimaste in uso nelle campagne fino a non molto tempo fa. Completano la raccolta attrezzi artigianali del fabbro, falegname, maniscalco, calzolaio, crivellino, arrotino, oltre ad attrezzi professionali del veterinario ormai in disuso, antiche monete metalliche del Regno d’Italia e della Repubblica e vecchi giocattoli per ragazzi.
Sulle pareti è disposta una serie di vecchie foto degli anni Trenta e Quaranta, che illustrano le diverse fasi delle attività agricole: aratura, semina, trebbiatura ed anche cartoline d’epoca di Castel San Giovanni.